mercoledì 25 marzo 2009

L'istinto....questo sconosciuto!


Durante le mie letture di etologia, mi sono recentemente imbattuta nella annosa questione della definizione del comportamento istintivo.
Gli etologi, da sempre si domandano la differenza fra comportamento innato e comportamento acquisito. Questo spesso ha fatto e continua a far nascere numerose diatribe in merito. Ad esempio Lorenz era un sostenitore dei caratteri innati (famosissima è la sua teoria dell'imprinting) e portava l'esempio del pulcino di gallina che riconosce il verso della madre, anche se è appena uscito dall'uovo..altri però sostengono che molti caratteri, siano stati erroneamente considerati ''istintivi'' spiegando, ad esempio, che il pulcino ha già udito il verso della madre quando era all'interno dell'uovo!
Tuttora questa è una delle questione calde dell'etologia e solitamente gli etologi si schierano in uno dei due partiti.
Io credo che la difficoltà sia nel poter identificare con assoluta certezza i fattori che inducono un certo comportamento per poterlo definire innato o acquisito.
Un altro famoso studioso, amico di Lorenz, Nikolaas Tinbergen sosteneva poi che l'istinto fosse molto simile ad una catena azione - reazione (Lo studio dell'istinto -The Study of Instinct, 1951).
D'altra parte, lui era un fisiologo e quindi è comprensibile il suo ragionamento..
Un gatto o un cane che vede correre qualcosa delle dimensioni giuste davanti a lui, scatta e gli corre dietro o il falco che vede una lepre si getta in picchiata per prenderla.
Il segnale può provenire anche dall'interno dell'animale, un segnale di tipo ormonale. Quando è primavera gli animali cominciano a preparare il nido e a cercarsi un compagno..anche se non sanno come si fa, perchè non l'hanno mai fatto prima, alla fine ci riescono alla perfezione!
Anche Nina quando scava è perfetta, compie dei gesti precisi e identici a quelli di un coniglio selvatico che si scava la tana..ma lei non ha mai visto un coniglio selvatico in tutta la sua vita?
E allora mi domando: come fa a sapere come si fa?
Però non può essere solo azione e reazione, perchè, come ho già detto, gli animali sanno anche adattarsi e modificare le loro azioni in base alle situazioni che cambiano..
Insomma, io penso che sia davvero difficile anche solo scorgerlo, il confine fra comportamento istintivo ed innato e acquisizione in base all'esperienza..
Dove finisce uno e dove termina l'altro?

2 commenti:

can sboldro ha detto...

simpatico il vecchio nikotin bergen ma A NOI INTERESSA SAPERE COME PROCEDE CON L'INTERAZIONE CONIGLIACCIA-CAGNACCIO :P

mz

gaia ha detto...

beh..
lui vuole giocare, e le saltella davanti, ma per lei il muovere le zampe in quel modo è un gesto aggresivo e quindi risponde allo stesso modo, rugnando...

non credo che lei capisca che lui vuole giocare..non so se i coniglietti piccoli giocano, penso di sì perchè il gioco è una componente fondamentale per la crescita e la coordinazione dei movimenti! Sicuramente però non giocano così..questo è tipico dei predatori (cani, gatti, lupacchiotti, leoncini..): si fanno gli agguati, come faranno in futuro con le loro prede..
E' istintivo (a proposito di istnto, no!?)così come lo è la reazione della Nina davanti a un canide che le abbaia e saltella incontro!!
Questo non toglie che resti curiosa e appena lui si volta, lei ne approffita per andargli da dietro e annussarlo..

Anche Frodo però è perplesso: perchè quella specie di cucciolo grigio si comporta così diversamente dagli altri canini?
Perchè non gioca con me????

L'importante è che imparino a conoscere i confini degli spazi vitali dell'altro e imparino a rispettarli.

Ma per questo, mi sa che ci vorrà un pò di tempo..